Venerdì 12 marzo, sulla piattaforma zoom, abbiamo assistito a una interessante relazione della dottoressa Irene Lizzulli, dal titolo NELLA RETE DELLA RETE. La nostra relatrice, che vive e lavora a Orbetello, è laureata in letteratura Teatrale Italiana, facoltà di lettere moderne indirizzo Musica e Spettacolo a Firenze e in Counseling presso la Libera Università di Counseling Relazionale Prepos.
E' una giovane donna che conosciamo tutti e per dirla in due parole, è una educatrice e un counselor, appassionata di teatro (è regista e ha una sua compagnia) e della comunicazione in ogni sua forma.
Il tema dell'incontro è stato gli adolescenti, le relazioni e la genitorialità on line e le nuove generazioni digitali e lo scopo quello di dare uno strumento ai soci, quasi tutti nonni, per capire che cosa fanno i nipoti tutto il giorno "attaccati" al computer o al cellulare. La nostra relatrice ci ha piacevolmente travolto con la sua dialettica a braccio, chiara, fluida e accattivante, stimolando l'interesse di tutti i partecipanti, che sono intervenuti con numerose domande.
Ha esordito dicendo che la tecnologia fa parte della nostra vita, qualunque sia la nostra età. Ormai si accede a tanti servizi soltanto utilizzando internet, basti pensare all’identità e alla cittadinanza digitale, senza la quale non si accede alle cartelle sanitarie, ai servizi della banca, molto più comodi se digitali, soprattutto in questo momento di pandemia. Noi stessi stiamo sperimentando l’utilità della rete durante le nostre riunioni sulla piattaforma Zoom, che ci permette di avere relazioni, anche se virtuali. Ci troviamo a utilizzare un terminale quotidianamente, anche per fare la cosa più semplice, come una telefonata. Non si trovano quasi più cellulari che fanno solo telefonate, quindi anche i più restii si sono dovuti adeguare, ma poi scoprono quanto sia comodo ricevere un WhatsApp o quanto sia divertente utilizzare Facebook per scambiarsi opinioni o per vedere cosa fa un amico. Tutti entrano nell’ingranaggio. Chi non lo fa è fuori dal mondo e si sente isolato e inadeguato.
Ma i giovani?? la tecnologia è la loro vita, non hanno conosciuto il “prima” e per loro tutto quello che fanno è semplicemente normale. Sono NATIVI DIGITALI. La relatrice ci ha spiegato che anche questa definizione non è poi così semplice, infatti i nativi digitali puri sono da 0 a 13 anni, poi ci sono i Millennials che sono quelli tra i 14 e i 18 e gli spuri, tra i 18 e i 25 anni. Chi è nato tra il 1946 e il 1964, quindi la maggior parte di noi, è definito BABY BOOMER, a cui seguono i BOOMER, che sono i nati nella fascia tra i primi anni 70 a e la metà degli anni 90.
Spesso i nostri ragazzi, non sono UTILIZZATORI CONSAPEVOLI. Ci sono state mostrate alcune foto che rappresentano bene questo problema: un bambino piccolissimo a cui i genitori fanno ascoltare la musica dalle cuffiette, un altro, sul seggiolone che gioca con l’iPad, o altri, più grandicelli, che stanno ore e ore davanti allo schermo del pc.
Gli adolescenti utilizzano la rete per le piattaforme educative (la Didattica a Distanza ne è la prova lampante), per i social (per relazionare e confrontarsi con gli altri) o per il semplice intrattenimento (Video, Gaming, Serie TV, Chat e YouTube). La cosa importante è difenderli dai PERICOLI DELLA RETE. perché sulla rete tutto avviene senza sforzo, non è necessaria la pazienza, spesso manca la percezione di sé stessi, vengono esaltati valori diversi da quelli reali. I ragazzi si disabituano ad utilizzare i 5 sensi, ma gliene bastano due, la vista e l'udito. Normalmente se devono dare un'immagine di sè stessi, si omologano agli altri e evitano le differenziazioni. I loro messaggi sono estremamente concisi, con parole abbreviate, senza grammatica, senza punteggiatura, quindi difficili da interpretare , i sentimenti e le emozioni sono sintetizzati ed espressi con faccine (emoticon).
Cosa può fare un adulto? Per prima cosa è insensato e anacronistico vietare l'uso di internet, ma occorrono delle regole e il controllo sulle attività compiute sulla rete. Per farlo è necessario che gli adulti conoscano e imparino a utilizzare internet per poter educare i ragazzi e soprattutto per non erigere un muro con loro e i migliori insegnanti possono essere proprio i nostri ragazzi . che all'inizio saranno restii, ma poi lieti di farci avvicinare al loro mondo.
L'incontro si è concluso con la promessa di rivederci presto per dare alla relatrice la possibilità di completare la sua relazione e a noi di fare ancora domande su questo argomento tanto sentito.
