Dal 9 al 12 dicembre il Club ha organizzato una gita a Napoli, dopo i numerosi e apprezzatissimi incontri su zoom, che abbiamo avuto lo scorso anno con Amedeo Colella, un umorista e storico napoletano che, con le sue narrazioni, piene di costume, di cultura e di passione, ci ha fatto innamorare della sua città. Ogni riunione terminava con la promessa di vederci, prima o poi, di persona, e così è stato. Al gruppo si sono uniti anche cinque soci del Club di Siena, in virtù della conoscenza che Nunzia Costantini ha fatto lo scorso anno con l’allora Presidente, sempre durante incontri su zoom. In realtà la conoscenza tra i due sodalizi è stata poi cementata in occasione della visita del nostro Club a settembre al Pavimento Svelato del Duomo, quando siamo stati accolti dall’attuale presidente ed da alcuni soci.
Nella stesura del programma ci siamo avvalsi di Amedeo Colella, che ci ha messo in contatto con la guida, Chiara che è stata con noi tutti i giorni e che ha scelto per noi le parti di Napoli più rappresentative. E’ stato prezioso anche Bruno Nocera, che ci ha messo in contatto con un suo amico, Patrizio, socio del Club di Napoli Nord, che ci ha indicato e ha prenotato per noi, due dei tre locali in cui abbiamo cenato. I locali sono stati scelti perché non turistici ma frequentati dai napoletani!
Chiara, già dal primo incontro ha evidenziato che Napoli è una città imprevedibile ed effettivamente abbiamo potuto vivere un’esperienza unica ed irripetibile.
Siamo partiti in treno da Orbetello intorno alle 8,30 e siamo arrivati a Napoli intorno alle 12.30.
Nel primo pomeriggio trascorso a Napoli abbiamo dato una prima, veloce occhiata ai quartieri spagnoli, purtroppo pioveva e così ci siamo spostati al MANN, il museo archeologico.
Abbiamo visitato le sale degli affreschi, dei mosaici pompeiani e una delle più importanti collezioni greco-romane provenienti dagli scavi di Ercolano e di Pompei, oltre alla magnifica collezione Farnese. Inoltre abbiamo potuto ammirare la stupenda mostra dedicata ai gladiatori in corso al museo.
La serata, dopo una breve sosta nel nostro albergo Mediterraneo situato in una ottima posizione centrale, ci siamo trasferiti a piedi con ombrelli al seguito alla pizzeria Monaciello , dove abbiamo potuto gustare oltre la pizza, altri ottimi prodotti della tradizione partenopea.
La giornata di venerdì 10 dicembre è stata dedicata alla visita del centro storico e dell'area monumentale.
Ci siamo “persi” fondamentalmente sui luoghi simbolo della città, quali la chiesa di Gesù Nuovo, la chiesa di Santa Chiara, la via di San Gregorio armeno con la sua tradizione presepiale, ammirando come le antiche famiglie continuano a lavorare secondo i dettami settecenteschi. Abbiamo passeggiato nei decumani, ammirando l'evoluzione della città anche da un punto di vista antropologico e delle tradizioni culinarie, testimonianza di una storia millenaria.
Abbiamo vitato la Cappella Sansevero, rimanendo senza parole per la bellezza del luogo e soprattutto per l’opera che più rappresenta questo luogo, il Cristo Velato, scultura marmorea realizzata da Giuseppe Sanmartino nel 1753.
Dopo una pausa pranzo di circa un'ora, ci siamo spostati nell’ area monumentale dove abbiamo avuto modo di vedere i quartieri spagnoli, quartiere simbolo di redenzione della città dai cliché che l'hanno intrappolata per anni in un'immagine legata alla criminalità. I quartieri spagnoli da anni vivono un momento di rinascita culturale, dove però la tradizione è il loro filo rosso. Abbiamo passeggiato per via Toledo, cuore commerciale della Città, soffermandoci ad ammirare alcuni tra i palazzi più importanti della strada, legati alla storia della musica napoletana. Abbiamo visitato la metropolitana Toledo, riconosciuta come essere una delle più belle al mondo, la galleria Umberto, da qui ci siamo spostati verso gli esterni del teatro San Carlo fino a Palazzo Reale e piazza del plebiscito.
Siamo rientrati in albergo per un breve riposino e poi in autobus abbiamo raggiunto il Palazzo Spagnolo.
Qui abbiamo incontrato Amedeo Colella che ha fatto gli onori di casa, presentandoci la Signora Mena, proprietaria di un appartamento museo al piano nobile del palazzo, che aveva preparato per noi una vera cena napoletana. Chi ha avuto modo di vedere su Rai 1 la serata che Alberto Angela ha dedicato a Napoli, ha conosciuto la Signora Mena e la sua casa, presentata da Marisa Laurito che ha ricordato quando la frequentava assieme a Luciano De Crescenzo, Enzo Arbore, Massimo Troisi . Anche oggi la casa viene affittata per girare film, per esempio alcune scene de I Bastardi di Pizzofalcone sono state girate al suo interno.
Tutti noi siamo rimasti entusiasti per la bellezza del luogo, per l’accoglienza, per la succulenta cena arricchita dalle spiegazione dei piatti da parte di Amedeo e tra una canzone ed un buon piatto siamo giunti a fine cena.
A questo punto Amedeo Colella, coadiuvato dal maestro di posteggia Francesco Cuomo, ci ha intrattenuto per circa un’ora o forse più, sulla storia del Palazzo e su cento altre storie della Napoli spagnola, interrompendosi ogni tanto, dando modo al maestro di posteggia di deliziarci con bellissime canzoni napoletane.
La serata è si è conclusa con noi che non volevamo che terminasse, tanto eravamo tutti presi da Amedeo e Francesco, ma purtroppo intorno alle 23:30 ci siamo congedati soddisfatti e in allegria, ringraziando la padrona di casa e Amedeo.
La mattina dell’11 dicembre è stata dedicata alla visita del quartiere Sanità, dove siamo stati guidati, oltre che da Chiara, anche da Amedeo Colella
Amedeo ci ha ampiamente parlato dall'architettura del quartiere, dei suoi monumenti, quali chiese e palazzi nobiliari storici, e ci ha introdotto nel dedalo di viuzze che lo compone. Abbiamo ammirato Palazzo Sanfelice, di nuovo il palazzo dello Spagnolo e siamo passati davanti la casa di Totò e contestualmente abbiamo visitato il vicolo della cultura, un interessante esperimento volto al riscatto del quartiere attraverso una testimonianza tangibile legata alla redenzione del luogo. Il quartiere sanità, insieme ai quartieri spagnoli, rappresenta il quartiere simbolo della Napoli che sta cercando di cambiare di reagire. Lo stesso Amedeo ci ha poi accompagnato a visitare la parte del quartiere che attraverso i nuovi linguaggi artistici che lo popolano, legati fondamentalmente alla street-art , diventa strumento per dialogare con il luogo attraverso immagini simbolo del quartiere stesso.
La visita della Sanità si conclude da Poppella, una pasticceria storica dove abbiamo degustato il fiocco di neve, una vera delizia per il palato.
Alcuni di noi si sono recati a pranzo in un ristorante tipico O’Russo, i commenti li lasciamo ad ognuno di quei commensali che vi ci sono recati.
Il pomeriggio è stato dedicato allo shopping ed è stata un’ottima occasione per degustare, lungo via Toledo fantastici babà e sfogliatelle nelle numerose pasticcerie che si incontrano in questa via.
Per la cena ci siamo trasferiti a Castel dell’ Ovo, sul mitico Lungomare Caracciolo, dove si trovava il nostro ristorante.
Abbiamo potuto ammirare il Castello, il più antico della città che sorge sull’isolotto di tufò di Magaride, dove venne fondata Parthenope nell’VIII sec. a.c., per mano cumana, tribù nomade probabilmente di provenienza dalle tribù dei turchi selgiuchidi.
Ci siamo poi trasferiti presso il ristorante La Scialuppa, ritenuto uno dei migliori ristoranti di pesce della città, dove abbiamo gustato un’ottima cena insieme ai nostri ospiti Rotariani di Napoli nord, tra cui il Presidente e consorte, il socio Patrizio, che finalmente abbiamo potuto ringraziare per la collaborazione, accompagnato dalla moglie.
Domenica 12 dicembre è stato l’ultimo giorno del nostro soggiorno a Napoli!
Per fortuna, in fase organizzativa, abbiamo scelto di prendere il treno di ritorno alle 17.30 per avere anche la giornata di domenica, praticamente intera, per continuare la nostra visitare a Napoli. Infatti, così è stato. La mattinata è stata dedicata alla visita alla Certosa di San Martino, che, secondo Amedeo che stava con noi, rappresenta il più importante e splendido gioiello barocco della città.
Al suo interno custodisce una delle più interessanti collezioni presepiali oltre ad una pinacoteca la cui ricchezza le valse il titolo di Certosa reale. Oggi la Certosa è sicuramente uno dei musei più belli per la varietà delle sue collezioni che spaziano dall'apparato decorativo della sua chiesa ai suoi ambienti claustrali dove i più grandi artisti del 600 collaborarono per rendere tale luogo un vero gioiello per la città. Dalle terrazze della Certosa abbiamo ammirato uno dei panorami più suggestivi della città di Napoli sia sul versante del centro storico sia sul versante dell'area monumentale.
Dalla Certosa ci siamo diretti presso il quartiere che la ospita, vale a dire il quartiere Vomero, uno dei quartieri di più recente urbanizzazione della città e sicuramente il quartiere della piccola e media borghesia cittadina. Abbiamo ammirato i bellissimi palazzi liberty che ne compongono la parte più prossima alla Certosa.
Terminata la visita, ci siamo dati appuntamento per le 16,30 in hotel dove avevamo lasciato i bagagli la mattina e da dove, con qualche difficoltà per il traffico, abbiamo raggiunto la Stazione Centrale per arrivare intorno alle 21,00 ad Orbetello.
È stata una bella gita, nonostante il tempo che per i primi due giorni ha fatto i capricci, siamo riusciti a vedere Napoli con l’aiuto della nostra guida Chiara e del nostro insostituibile Amedeo.
Credo che ognuno di noi porterà dentro si sé le bellezze e le particolarità che Napoli offre a chi la sa apprezzare, ricordando con gioia ogni momento vissuto in questi quattro giorni e magari portando nel cuore il desiderio di ritornarci ancora, perché Napoli è una città speciale con una storia che poche città possono vantare, oltre tutte le bellezze artistiche e culturali di cui si può godere.